Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio.

Jorge Luis Borges

sabato 1 giugno 2013

PARLIAMO CON...MARCO CACCIANIGA - AS VARESE 1910

RUBRICA "PARLIAMO CON..."
5 DOMANDE SARANNO POSTE AD ADDETTI AI LAVORI ED ESPERTI DEL CALCIO GIOVANILE SIA NEI MEDIA, SIA NEI SETTORI TECNICI.
L'intervista è dedicata a Marco Caccianiga - responsabile della Scuola Calcio Varese e, soprattutto in alcuni punti, fa emergere una grande cura e attenzione ai ragazzi che pochi hanno..
FC: Che cosa significa "insegnare calcio" per la Vostra Scuola ?
MC: Insegnare Calcio significa insegnare il rispetto di se stessi, degli altri, delle regole, dei compagni e degli avversari. La vittoria va bene, ma non a tutti i costi. Non se significa sacrificare gli aspetti educativi. Io sono responsabile della Scuola Calcio del Varese da 7 anni, da quando la Società è stata rifondata dopo un fallimento. Il nostro motto è SE VUOI VINCERE CORRI DA SOLO, SE VUOI CRESCERE CAMMINA CON GLI ALTRI. Finchè navigavamo in Lega Pro non c'erano problemi, ma passati in serie B è diventato più complicato gestire le aspettative dei genitori frustrati. Noi non facciamo selezione preventiva. Prendiamo chi ha piacere di venire da noi. E ci importa poco vincere per il gusto di fare un gol in più degli altri. Per me in particolare visto che sono un Insegnante di Educazione Fisica, vincere significa prendere un bimbo che quasi non sa correre ed inciampa sulla palla e portarlo a fine stagione ad apprendere i fondamentali del Calcio, inserirlo in gruppo e contribuire ad accrescere la propria autostima. Sarà un bimbo migliore in tutto. Non solo nel Calcio.
FC: Quanti sono gli iscritti e quante categorie affrontate con le Giovanili?
MC: Abbiamo 270 iscritti dai 2005 ai 1999 con tutte le categorie, Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi prof di Fascia B. Inoltre curo personalmente il PROGETTO BIMBO, attività motoria propedeutica al gioco del Calcio per bambini e bambine in età prescolare (3-5 anni) con 35 iscritti
FC: Come vengono selezionati i ragazzi e i tecnici ?
MC: Come ti dicevo non facciamo selezione preventiva. Vogliamo crescere noi i nostri ragazzi. Secondo i nostri dettami. I tecnici li seleziono personalmente. Devono essere propositivi, stimolanti, sorridenti e, soprattutto, AVERE RISPETTO DEI BAMBINI. Sempre
FC: Come credete stia cambiando il mondo del calcio giovanile in Italia e all'estero? Avete dei modelli da seguire in questo ambito?
MC: Il Calcio non cambierà mai. Almeno finchè non si considerino vincenti solo chi vince perchè fa un gol in più. Non funziona cosi. La vittoria ha molte sfaccettature. Sono molto amico di Davide Cravero resp. Scuola Calcio del Torino F.C. Sono loro il mio modello. Straordinari.
FC: Tattica, tecnica, motivazione, preparazione fisica: quale aspetto è più importante al giorno d'oggi? Come vengono curati nella Vostra scuola?
MC: Credo che in età scolare sia fondamentale la Motivazione. Un bimbo deve venire ad allenarsi felice, sentirsi protagonista di ciò che fa, sentirsi gratificato. Punto molto su questo, i miei allenatori lo sanno. Un bambino felice è un bambino che può apprendere qualunque gesto tecnico, tattico, atletico. Noi siamo una SCUOLA e dobbiamo INSEGNARE. A giocare,  divertirsi, sognare, volare, esultare. Noi la pensiamo così.