Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio.

Jorge Luis Borges

venerdì 24 gennaio 2014

PARLIAMO CON...STEFANO SCOVACRICCHI - S.S. LAZIO

ANCORA UNA PUNTATA DELLA RUBRICA "PARLIAMO CON..."
5 DOMANDE SARANNO POSTE AD ADDETTI AI LAVORI ED ESPERTI DEL CALCIO GIOVANILE SIA NEI MEDIA, SIA NEI SETTORI TECNICI.
L'intervista è dedicata al mister Stefano Scovacricchi, preparatore dei portieri nel Settore Giovanile S.S. Lazio. Un prezioso contributo su opinioni e metodologie per un ruolo così importante.
FC: Da quanto tempo alleni e raccontaci un breve profilo sportivo-biografico?
SS: Mi occupo della preparazione dei portieri dalla stagione 2001-2002, dopo aver deciso di abbandonare il calcio giocato per una serie di infortuni avuto nel corso della carriera calcistica, ho subito accettato l’incarico di Preparatore dei portieri nella società del mio quartiere, il Pian due Torri. Mi sono stati assegnati un gruppo di bambini che si avvicinavamo al ruolo del portiere per la prima volta, ho cercato di trasmettere ciò che avevo imparato dai miei Preparatori, è stata una esperienza fantastica, con molti di loro ci si sente ancora adesso. Fin da subito ho capito che questa era la mia professione ma volevo dare una mia impronta a tutta la seduta di allenamento, cercavo qualcosa di diverso, volevo che oltre ad allenarsi tecnicamente ed a sviluppare le capacità coordinative, riuscissero in primo luogo a divertirsi. Nel mio piccolo ho cercato di cambiare qualcosa, ho cercato sempre il confronto con altri preparatori perché solo dal confronto ognuno di noi può migliorare. Al termine della stagione il portiere Pedrazzini Federico è stato acquistato dal Perugia Calcio e per una società piccola di quartiere è stata una Grande soddisfazione.. Dopo questa fantastica stagione sono stato chiamato da una squadra di eccellenza laziale la Romana Gas dove sono stato per due stagioni, successivamente sono passato alla us Boreale in promozione, dove oltre a seguire la prima squadra e la Juniores sono stato il Responsabile dell’area portieri. Dalla stagione 2008-2009 sono passato alla Società Sportiva Lazio dove insieme ad altri preparatori mi occupo della crescita dei portieri del settore giovanile.
FC: Come trovi stia cambiando il mondo del calcio giovanile? Sia tra le società dilettantistiche che nei palcoscenici professionistici?
SS: Il continuo cambiamento del calcio ha influenzato positivamente anche il cambiamento del settore giovanile, oggi a differenza del passato la maggior parte delle società puntano molto sul vivaio.Rispetto al passato oggi c’è più programmazione, esiste un’organizzazione diversa con figure specifiche molto preparate (Preparatori atletici qualificati) , Psicologi, Preparatori dei Portieri.Proprio questo ruolo che mi riguarda da vicino penso che negli ultimi 20 anni abbia avuto un cambiamento fortissimo.Nel passato non troppo lontano la figura del Preparatore non esisteva, il portiere prima si allenava per due ore con la squadra, poi quando ormai era stanchissimo, doveva continuare ad allenarsi un ultima mezzora con l’allenatore che scaricava in porta un centinaio di tiri.Oggi per fortuna è cambiato tutto, molti addetti ai lavori hanno compreso che il ruolo del portiere è un ruolo specifico e come tale deve essere preparato,il Preparatore dei portieri cura gli aspetti tecnici tattici, psicologici e condizionali del portiere stesso.Anche il palcoscenico dei dilettanti è cresciuto notevolmente , oggi le società sono molto organizzate , in particolare nella nostra regione troviamo società che sono organizzate allo stesso livello di molte squadre professionistiche.Ci sono società di livello dilettante che sono un vero e proprio serbatoio di calciatori per le società professionistiche.
FC: Tecnica, tattica, preparazione fisica e motivazione. Tra quali di questi settori trovi che ci siano più margini di crescita?
SS: Sicuramente uno degli aspetti che ha più margini di crescita è senza dubbio l’aspetto motivazionale. L’aspetto motivazionale incide per me nella stessa percentuale di un aspetto condizionale oppure di un aspetto tecnico. Immaginiamo di avere un portiere tecnicamente e atleticamente buono, ma con un aspetto motivazionale basso, la domenica il portiere ma anche il calciatore non avrebbe un rendimento alto. Anche durante le sedute di allenamento, questo aspetto incide notevolmente nell’’esecuzione del gesto tecnico. A differenza di un allenatore che deve gestire una squadra, il Preparatore dei portieri ha un rapporto più diretto e personalmente cura questo aspetto giorno dopo giorno.
FC: Quanto sono importanti i tornei e quali altri metodologie di confronto ritieni opportuno sviluppare nel settore ? Convegni tra i tecnici, camp all'estero o altro?
Per un allenatore che vuole emergere ritengo sia necessario un continuo aggiornamento, la partecipazione ai convegni dove è possibile confrontarsi con altri tecnici e pertanto sperimentare nuove metodologie è alla base di tutto. Per noi allenatori/preparatori la scuola non finisce mai, sarebbe un grosso errore se pensassimo di sapere tutto. Come dicevamo il calcio è in continua evoluzione e cosi anche tutti gli aspetti che lo riguardano. Il confronto con gli altri tecnici è la base di una crescita professionale.  Nel limite delle mie possibilità, mi piace molto partecipare a stage che vengono fatti in Italia dove ognuno di noi mette a disposizione ciò che sa e si confronta con le metodologie di altri preparatori.Mentre per la categoria degli allenatori questi incontri sono programmati direttamente dalla federazione, mi sembra una volta l’anno, per noi preparatori ancora non sono stati instituiti.Fortunatamente abbiamo delle associazioni esterne dove annualmente vengono organizzati stage di vario livello in varie parti dell’italia.Poterci confrontarci anche con colleghi esteri sarebbe ancora più interessante.
FC: Guardando in Italia quali altri settori giovanili ritieni all'avanguardia e perché? All'estero invece?
In Italia ci sono molte società che investono sul settore giovanile perché hanno capito l’importanza del contenimento dei costi.In particolare le squadre di seconda fascia tendono molto spesso ad inserire giovani bravi e lanciarli nel calcio che conta.Le Grandi società del calcio di serie A invece preferiscono ancora prendere uno sconosciuto all’estero invece di dare fiducia ad un giovane del vivaio.Se pensiamo al ruolo specifico dei portieri il dopo Buffon sarà un problema, in Italia ci sono molti bravi portieri ma non fenomeni come lui.Purtroppo la maggior parte delle squadre punta su dei giovani stranieri sconosciuti che nel giro di un paio di anni arrivano in nazionale.Questo ci fa capire come i nostri Preparatori siano professionalmente molto preparati rispetto all’estero, e allora la domanda mi viene spontanea, perché non si lavora con il prodotto nostrano?I vivai italiani che in questi ultimi anni sono riusciti a tirar fuori più giovani sono senza dubbio Atalanta ed Empoli.Per quanto riguarda l’estero visti gli ultimi risultati, il settore giovanile più importante è senza dubbio la cantera spagnola del Barcellona , visto che la prima squadra gioca con 8/11 del proprio vivaio.